Si è tenuta a Parigi il 2-3 novembre la prima sessione di lavoro del TC136/WG15, il gruppo di esperti incaricati dal CEN (Comitato Europeo di Normalizzazione) di suggerire e attuare modifiche alla norma EN 15567 che disciplina in Europa la costruzione e la gestione dei Percorsi Acrobatici Forestali. Presente una nutrita rappresentanza di Germania, Francia e Gran Bretagna oltre ad alcuni rappresentanti di Svizzera, Spagna e Svezia, l’Italia ha visto la partecipazione di Alberto M. Pradella, direttore tecnico e fondatore di Exploring Outdoor, in rappresentanza della nostra Associazione. Molto interessante il resoconto dei vari esperti sullo sviluppo del mercato e sull’applicazione della norma, a 2 anni dalla sua introduzione in tutta Europa. La Francia, con 650 impianti attivi, di cui 150 realizzati negli ultimi 2 anni, rileva una diffusa applicazione della norma nella maggioranza degli impianti, forse in parte sollecitata dalle Autorità locali che, a seguito di alcuni incidenti, hanno richiesto controlli più sistematici sulle conformità per Costruzione e Gestione degli impianti. Gli esperti francesi segnalano che gli incidenti sono stati causati nel 50 per cento dei casi da cedimenti strutturali e nel restante 50 per cento da imperizia gestionale. In Germania il mercato si divide tra impianti acrobatici “classici” e impianti con sviluppo sostanzialmente verticale su strutture artificiali, studiate per attività di Team Building. Gli impianti in stile “parco avventura” sono oltre 300. L’applicazione della norma è molto rigorosa soprattutto da parte dei Costruttori. Pochi gli incidenti rilevati anche se due lo sono stati in modo molto grave, causati entrambi da imperizia gestionale. Molti impianti sono dotati di sistemi di sicurezza passiva per garantire la massima garanzia al Gestore. Quello della Gran Bretagna sembra essere il mercato più sviluppato, da ormai circa 25 anni, con 1400 impianti e circa 7 milioni di utenti l’anno! Si tratta per la maggioranza di impianti su strutture artificiali con sviluppo verticale e sistema di “sicura dal basso”, molto indicati per Team Building e attività di gruppo.
La Svizzera conta circa 40 impianti con 450.000 utenti annui dei quali l’80 per cento è riferito a impianti acrobatici “classici”. Poco di più gli impianti presenti in Spagna, circa 50, dove si segnalano almeno 2 incidenti gravi causati da imperizia gestionale. La Svezia conta invece circa 70 impianti con poco più di 600.000 utenti l’anno.
“In Italia infine”, racconta Alberto M. Pradella, “il mercato sta crescendo con ormai oltre 150 impianti e più di 1 milione di utenti. Purtroppo la normativa nel nostro Paese è ancora poco considerata. Ho sollecitato personalmente il CEN affinché si rafforzino le possibili azioni di comunicazione presso le Autorità locali italiane, affinché si possa raggiungere livelli di sicurezza più elevati anche in Italia, senza aspettare incidenti per poi mettersi ai ripari seguendo le normative che siamo stati chiamati in questi giorni ad aggiornare”.Nelle due giornate di intense discussioni e confronti si è terminata solo la revisione della parte 1 della norma attuale, quella dedicata alla Costruzione e ai Requisiti di Sicurezza. Prossimo appuntamento a Londra il 7 e 8 febbraio 2011.